Il mercato del legname in Trentino – Anno 2020
02 feb 2021
Il 2020 lo possiamo definire un anno di assestamento. Dopo la rovinosa tempesta Vaia a fine 2018, che ha gettato a terra oltre 4 milioni di metri cubi di legname, e un 2019 in cui si sono moltiplicati i cantieri boschivi, che hanno messo alla prova tutte le imprese trentine di settore, assieme a quelle giunte anche dall’estero.
Osserviamo che nel 2020 prosegue il recupero degli alberi schiantati, ma si aprono anche cantieri che tagliano nuovi boschi martellati.
A primavera assistiamo, purtroppo, anche all’arrivo del bostrico tipografo, che via via nel corso dell’estate si propaga in diverse zone e colpisce boschi sani di abete rosso, limitrofi alle zone già danneggiate dalla tempesta.
Il legname posto in vendita nel corso dell’anno vede un andamento di mercato altalenante; i primi mesi, probabilmente anche a causa dell’incognita dovuta alla pandemia da Covid-19 con il blocco dei cantieri forestali, registrano una fase di stasi, con numerosi lotti invenduti. Passata la prima emergenza, a inizio estate assistiamo a una ripresa delle vendite con un aumento, leggero ma costante, dei prezzi.
Possiamo affermare che, nel corso dell’anno, l’andamento delle vendite è tornato a ritmi quasi normali e i prezzi, dopo il forte calo determinato dalla tempesta Vaia, hanno ricominciato a riprendere quota. Mediamente si sono aggirati attorno ai 20,87 euro per i lotti in piedi e 54,76 euro per i lotti allestiti a catasta. Indubbiamente, si tratta di prezzi ancora inferiori rispetto a quelli di 2-3 anni fa, ma comunque in ripresa, soprattutto per gli allestimenti a strada che, verso fine anno, hanno visto arrivare l’abete a 63 euro/m3 a catasta.