Trentino: i boscaioli tornano al lavoro
22 apr 2020
Tempesta Vaia e Covid-19, tra l’autunno 2018 e la primavera 2020, sembra abbiano stretto un patto contro la civiltà della montagna. In questi giorni, però, oltre 10mila boscaioli in tutta Italia possono tornare a lavorare, pur attenendosi rigidamente alle direttive sanitarie per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19.
Il Governo, accogliendo la richiesta delle associazioni e organizzazioni che lavorano in campo forestale, ha inserito anche la selvicoltura e la manutenzione delle aree forestali, nonché la manutenzione del verde, tra quelle attività essenziali che non possono essere fermate, con la consapevolezza che i boschi colpiti da Vaia debbono essere al più presto ripuliti per cercare di evitare le pullulazioni incontrollate del bostrico dell'abete rosso (Ips typographus).
I boschi sono una significativa fonte economica per la nostra provincia, infatti, l’economia montana basata sulle foreste conta circa il 6% del PIL provinciale con 240 ditte boschive autorizzate a lavorare nei boschi pubblici e oltre 700 addetti in possesso di Patentino forestale. Ogni anno vengono tagliati in media 500mila metri cubi di legno, ma nell’ultimo anno, a causa della tempesta Vaia, abbiamo superato i 2 milioni tariffari.